Ma cos’è veramente un mandala? E’ difficile definirlo sinteticamente. Il mandala compare in tempi diversi e in ogni cultura, il più antico sin qui conosciuto è una ruota solare paleolitica scoperta nell’Africa del sud.
Ci sono esempi di mandala cristiani già nel Medioevo che mostrano il Cristo nel centro ed i quattro evangelisti ai quattro punti cardinali. Le sue radici si perdono anche nell’antico oriente, per i buddisti rappresenta il processo secondo cui il cosmo si è formato dal suo centro e consente un vero e proprio viaggio iniziatico che permette di crescere interiormente.
Il suo nome deriva dal sanscrito yantra “cerchio” o “centro”, significa sostenere sorreggere l’energia. Ogni yantra è un recinto sacro.
Esempi di mandala li possiamo scorgere guardando i rosoni delle bellissime cattedrali, e nelle chiese sono meravigliosi decori. Possiamo scorgerli nei festosi giardini dalle forme geometriche, guardando certi templi etruschi e romani e per non parlare delle forme mandaliche che ci regala la natura, dalla frutta ai fiori, alle pietre, agli alberi e al cielo. Sono disegni geometrici astratti, quale espressione inconscia dell’uomo fin dall’antichità, avevano valenza di talismani per sentirsi protetti, per attirare l’amore, la forza e mettersi in contatto con tutte le energie positive dell’universo.
L’uso del mandala può guidarci nella ricerca del nostro “essere”, può servire per la meditazione, per ritrovare un cammino spirituale, può condurre chi l’osserva e lo contempla ad uno stato di coscienza molto aperto e percettivo, i colori sono vibrazioni terapeutiche dell’anima e per l’anima, capaci di influenzare la nostra vita ad ogni livello soprattutto sull’umore.
Molto importante e significativo è stato il lavoro svolto dal grande medico psichiatra svizzero Karl Gustav Jung (1875 – 1961) dedicato al mandala. Con la sua ricerca sosteneva che l’uomo ha il bisogno vitale di scoprire la sua realtà attraverso la coltivazione di una vita simbolica. Il simbolo è qualcosa che allude a qualcos’altro, è una storia che racchiude un mito, è un segnale per capirsi di più, è un modo di dire di ricordare di inventare. I simboli trasformano la nostra energia psichica.
Il mandala è l’immagine simbolica sia dell’anima che del cosmo, in quanto energie dell’anima rispecchia l’inconscio e la spiritualità. Come immagine del cosmo simboleggia le energie dell’universo. Jung sosteneva pertanto che non sono solo segni religiosi ma costituiscono una vera e propria espressione oggettiva. Sono le antiche impronte della coscienza che rappresenta il patrimonio dell’umanità. La creazione del mandala equivale ad un vero e proprio lavoro alchemico che si svolge attraverso le sue fasi.
Ognuno di voi può se vuole approfondire l’argomento in altra sede più specifica di questa.